Si,va bene, fattori ambientali e non biologici esterni,certo,l’abbiamo ricordato,e tutto quanto la contingenza può inserire,però potrebbe potrebbe potrebbe sembra di sentire,abbiate pazienza:
..e poi c’era la marmotta che confezionava la cioccolata..:
http://oncle.dom.pagesperso-orange.fr/paranormal/ovni/cas/ummo/fin/marmotte.gif
Senza contare che,da quanto ho visto,tali cose bene o male vanno a manifestarsi in esiti di microevoluzione,adattamento ,attivazione-disattivazione di geni..
Certi animali,in “particolari contingenze”, “riarrangiano il loro DNA”..non si forma nuova informazione,ma nuova prole “viene fuori”,ad esempio la talpa senza pelo (Heterocephalus glaber) fa questa cosa:la regina,figlia…poi i tempi “cambiano” e la figliata successiva ha una prole differente.
O nelle Hawaii, dopo che nuovi sistemi di grotte si formarono in quelle isole vulcaniche, molto rapidamente gli scarafaggi si insediarono nelle nuove grotte e in poche generazioni (pochi mesi per questa specie) nessuno di loro aveva più gli occhi.Ciò che accadde fù che sotto quelle circostanze, in assenza di luce, non è “necessario” lo sviluppo degli occhi,e quindi un’informazione relativa vine “spenta”,”disattivata”(questo per dirla molto semplicemente e brutalmente eh,ma per far capire)
Tutti gli animali “ciechi delle grotte” rappresentano qualcosa di simile..
Ma anche ipotizzando diverse interazioni fra specie ed ambiente in nessun modo si presenta la minima caratteristica che permetta di far pensare ,o che rappresenti una corroborazione,del fatto che da un processo microevolutivo si possa avere nel tempo una macroevoluzione.
Va benissimo considerare tutte le corrispondenze ed interazioni fra fenotipo e ecologia.Va benissimo che i fenotipi “portino informazione” sugli ambienti in cui gli organismi sono “evoluti”.Certo non è che dall’ambiente si prenda un fenotipo come si prende una qualche malattia..E comunque di fatto si verificano casi come sopra.
Senza contareil verificarsi dell’ impoverimento dell’informazione ed estinzione.
E non solo,ma come dice giustamente Enzo,in alcun modo si aumenterebbero considerevolmente le probabilità necessarie,secondo il meccanismo neodarwiniano,affinchè si verifichi evoluzione.
O forse si vuol tornare al caro vecchio Lamarkismo?
P.S.
Ricordo che il Proff.Pievani definì la selezione naturale:
“Non l’unico fattore del cambiamento evolutivo ma certamente il più importante”
Ricordo che